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Le allego un articolo e qui ne stralcio alcune parti, riguardo la situazione finanziaria degli americani e dell’amministrazione pubblica:

“• Il debito delle carte di credito ha raggiunto la cifra record di 986 miliardi di dollari.
• I mutui hanno raggiunto la cifra record di 11,9 trilioni di dollari.
• I prestiti auto hanno raggiunto la cifra record di 1,6 trilioni di dollari.
• I prestiti agli studenti hanno raggiunto la cifra record di 1,6 trilioni di dollari.
Tutto sommato, il debito totale delle famiglie ha raggiunto la cifra record di 16,9 trilioni di dollari.
Sul fronte del debito pubblico, la situazione è preoccupante: per quanto già analizzato su queste colonne, l’attuale plafond del debito degli Stati Uniti verrà raggiunto fra giugno e luglio.
Ovvero, entro tale data il Congresso dovrà approvare l’estensione del limite di debito dalla già faraonica cifra di 31,5 trilioni di dollari a non si sa quanto.
Il Congresso è più che mai diviso sull’argomento.”

A seguito di questo:

“Il Consiglio dei Consulenti Economici della Casa Bianca ci espone una litania di eventi che, più che preoccupanti, definirei catastrofici:
• Grande perdita di fiducia negli Stati Uniti da parte dei mercati finanziari.
• Forte declassamento del rating creditizio degli Stati Uniti, che può provocare un crollo senza precedenti dei mercati obbligazionari e un innalzamento violento dei tassi di interesse effettivi.
• Un congelamento del mercato del credito, che può paralizzare le imprese statunitensi.
• Diminuzione di valore dei titoli azionari e del dollaro.
• Un'immediata interruzione delle funzioni di base del governo, con impatto possibilmente violento su decine di milioni di americani, inclusi pensionati, veterani e bambini.”

La domanda che ci si pone è: sono tutti problemi risolvibili come in passato e quindi tutto questo è solo pessimismo utile per far arrampicare il mercato sul muro di paura, oppure c’è qualche cosa che si sta veramente inceppando in USA ? Un declino che vedremo solo dal 2024? Leggi la risposta...
Le chiedo cosa suggerisce per investire - rischio cambio permettendo - sul settore us difesa che dalle sue note della scorsa settimana sembra profittevole per gli anni a venire (tempo fa gli avevo chiesto di boeing, grosso protagonista del settore, ma dal futuro molto incerto come mi è sembrato di capire)

per quanto riguarda l'Hang Seng Index, altrettanto in una fase di profittevole congiuntura di acquisto pluriennale, ho avuto modo di vedere - può darsi che mi sbaglio - che non ci sono strumenti liquidi che replicano l'indice in questione bensì altri strumenti che replicano andamenti, ad esempio, delle prime 50 società cinesi ecc.. quotati sul + grosso indice hong kong. Ritiene comunque che siano una scelta affidabile ? (rischio cambio permettendo, se la prospettiva per gli anni a venire è di un indebolimento del dollaro)

leggevo stamani lo studio sull'indebitamento mediano delle società nasdaq e l'inquietante salita verticale - in rapporto con l'indice maggiore S&P - che sa molto di anni 2000: visto e considerato che potrebbe esserci un rialzo dei tassi in usa verso l'estate, cosa potrebbe accadere ? un crollo ? l'ennesimo salvataggio FED ?

con riferimento all'ultimo quesito, ovviamente gli impatti sui mercati azionari potrebbero essere severi, a tutto vantaggio - nel tempo - del Value che mi sembra di leggere, da un po' di tempo a questa parte dalle sue note, come la vera scommessa dei prossimi anni (oro, argento, grosse miniere, metalli industriali, settore difesa usa, oil & gas drilling, berkshire h.). Come reggerebbe il Value un ritorno dell'inflazione ? e rispetto al Growth/Tech ?

Nelle more dei litigi e delle lentezze burocratiche e bizantinismi europei (ogni mondo, nel Vecchio Continente è paese), se dovessimo inquadrare una puntata sul settore Value - al riparo da rischi cambi - quale potrebbe essere un panel di aziende da prendere in considerazione ? o sottoindici ? come mercato potrebbe emergere il DAX ? Leggi la risposta...
È possibile avere un indicatore relativo al tasso di indebitamento medio delle società del nasdaq, un ratio che possa spiegare la situazione attuale? Leggi la risposta...
Una riflessione con lei su tassi usa - dollaro - profitti e leva: la Fed alzerà il costo del denaro, è plausibile attendersi un ridimensionamento nell'utilizzo della leva finanziaria che viaggia (credo in termini assoluti) su livelli astronomici e ben superiori ai valori del 2008; magari il mercato farà ulteriori massimi non seguiti da massimi sulla leva (divergenza negativa pericolosa, come nel 2008). Ad un aumento dei tassi potrebbe / dovrebbe corrispondere un irrobustimento del dollaro; non è un po' troppo per l'economia americana? Un dollaro forte e tassi in salita sono di economie che crescono al 3 - 4 % (un ricordo per gli usa), o mi sbaglio? Se il dollaro si mantiene su codesti valori attuali o addirittura si rafforza, il rientro di capitali porta ad un abbassamento dei profitti (da valute straniere deboli rispetto al dollaro) con conseguente sballo del P / E (già su valori elevati). Non credo in un bear market stile 2001-2003, ma una brusca e violenta correzione di un 20-25% sul mercato americano ci starebbe tutta; nessuno suona la campanello, ma il prossimo rialzo del mercato sull'onda dell'aumento del tasso potrebbe essere una buona opportunità per monetizzare ed attendere, non crede? Leggi la risposta...
Con avvento delle politiche monetarie espansive delle banche centrali, mi sembra che andiamo incontro ad un grande indebitamento globale e le attività finanziarie salgono sempre. Chiedo: non sarà mica che ad un certo punto crolli tutto, secondo lei ci saranno le avvisaglie una dieci di canarino per le miniere che ci porti a salvare i portafogli esposti al rischio.
Per fare una similitudine nel Duemila che segnali c'erano di avvertimento!??? Leggi la risposta...
Come valuta il futuro dell'oro, degli auriferi e del mercato azionario in genere, alla luce della notizia che la Cina il 19 marzo ancorerebbe lo YUAN al prezzo dell'oro (fonte reuters)? Leggi la risposta...
Sono curioso di sapere come potrebbe essere ora asset allocation se fosse il fin del mese, è possibile? E in che quote? Infine, i paesi emergenti come sono messi? I grafici, dopo questo mese di marzo, il miglioramento è stato grande; io ho una piccola quota, peccato, e sarei interessato a vedere un aggiornamento grafico e se è bene incrementare. Leggi la risposta...
Vorrei porle un quesito in merito ai programmi di buyback lanciati dalle società quotate USA. Da una personale analisi ho notato che Philip Morris, negli ultimi 7 anni ha operato un massiccio riacquisto di azioni proprie utilizzando capitale di debito senza rinunciare al pagamento di generosi dividendi agli azionisti. Facendo così, la multinazionale del tabacco ha aumentato considerevolmente la propria esposizione debitoria che attualmente rappresenta l'83,8% degli attivi (a fine 2006 era appena all'11%).
Quali sono i limiti quantitativi e temporali per i programmi di buyback in USA? Le sembra virtuoso il finanziamento a debito di un programma di buyback con il corrispondente pagamento dei dividendi? Leggi la risposta...
Se ho capito bene il rapporto sugli ETF nel RG di oggi, i Corporate bond EM hanno maggiore forza relativa rispetto ai Corporate bond non EM. Esatto?
Infatti volevo scriverle la scorsa settimana, nell'ultimo mese ho incontrato e letto report di diversi gestori, su come vedono il 2016.
Mentre su alcuni asset sono discordanti, sugli Emergenti sono tutti d'accordo e molto negativi.
Non è che è il momento di rientrare gradualmente? Leggi la risposta...
Dunque continuiamo in questa sede la discussione portata avanti negli ultimi giorni sul RG, in merito alle compagnie americane (con esclusione delle small cap e delle società finanziarie) che vantano al contempo un elevato leverage e un basso Q-ratio di Tobin.
E' uscita una lista di 25 società, dalla quale abbiamo estrapolato una short list di cinque società, che vantano una serie di multipli di tutto rispetto. Leggi la risposta...