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Allego alla presente il recente articolo su smart trading e un altrettanto "fresco" intervento da parte di una società di analisi circa l'indebitamento delle famiglie americane.
La visione mi sembra un po' diversa, o non ho capito io?
Nel secondo caso l'indebitamento delle famiglie viene visto un po' come una bomba pronta ad esplodere sotto le quotazioni del mercato azionario.
Non so se le considerazioni su smart trading coincidano sempre con le sue, ma in ogni caso la sua visione sul futuro del mercato mi sembra ancora positiva (ce lo dice tutti i giorni).
Positiva "nonostante" l'indebitamento di cui sopra?
Lei cosa ne pensa?
La ringrazio come sempre per il suo prezioso lavoro di "faro nella nebbia" e le invio i miei più cordiali saluti. Leggi la risposta...
Tornando su discorsi fatti la scorsa volta, a oggi mi risultano rotte sia le trend relative a TLT/WTI che con il capitombolo dell’altro ieri anche Unilever/unicredit, vediamo che succederà.
Comunque le scrivo perché nel corso degli ultimi giorni o settimane, sono uscite dichiarazioni molto importanti di funzionari BCE e FED riguardo la possibilità di modificare i target d’inflazione.
Ipotizzando uno spostamento dell’asticella al 3%, possiamo ragionare sul fatto che fino a quel range le Banche centrali non aumenterebbero i tassi di interesse, ciò però potrebbe portare a inflazionare gli asset rischiosi come appunto il mercato azionario, quello del debito High Yield e quello delle materie prime, creando finalmente in quel caso si una bolla di valutazione. Bolla che secondo me servirà per lo più a creare cuscinetti di valutazione per quelle asset class (banche) che in caso di recessione oggi vedrebbero probabilmente finire la loro storia viste le valutazioni attuali, minimi di tutti i tempi.
So che sembra una spy story stile James Bond ma i ragionamenti mi portano a pensare così, che ne pensa?
Di seguito le porto anche due foto “rubate” dal web relativamente a discorsi che abbiamo fatto tempo fa su debito e tassi di interesse, le ho trovate molto interessanti guardandole con un arco temporale così lungo. Leggi la risposta...
Un'inflazione più alta produrrebbe maggiori rendimenti.
Il nuovo debito dovrebbe costare di più e quello esistente portare un beneficio reale.
Tra queste forze quale sarebbe dominante in italia? Leggi la risposta...
Potrebbe aiutarmi a comprendere cosa viene rappresentato nel fig 6 del Rapporto Giornaliero di ieri e come interpretarla? Leggi la risposta...
Come la vede l'idea che siamo entrati in una fase in cui il mondo non è più in crisi sistemica globale e le banche centrali mollano l'osso, nel senso che ci si può permettere di far fallire i "cattivi", un po' come succede nelle fasi iniziali dei cicli espansivi dell'economia dove tipicamente si registra un picco di default aziendali? Stiamo assistendo a una forte desincronizzazione del ciclo economico dove le nazioni forti prosperano sui consumi interni e le loro aziende comprano aziende in stati falliti per pochi spicci? Siamo insomma in una nuova fase della globalizzazione dove i pesci grossi fanno piazza pulita dei deboli senza troppi complimenti? Leggi la risposta...
Sarà proprio efficace il QE in Europa?
Bisogna vedere la propensione all'indebitamento degli Europei, di certo le banche dovrebbero offrire tassi di interesse piuttosto bassi per poter stimolare le imprese e i privati ad indebitarsi e ad investire.
Forse, oltre a controllare il Core Tier 1, dovrebbero anche controllare i tassi dei prestiti derivanti dai QE.
Cioè attivare un meccanismo artificiale, una sorta di respiratore per tenere in vita il moribondo e attendere che si riprenda con la cura dell'indebitamento. Se prendi i soldi da un QE, li offri a tassi vantaggiosi, mi sembra più corretto.

Abbiamo visto come la Fed, a mio parere, ha agito a metà, non si è curata del meccansimo dei prestiti verso la clientela, e quindi il risultato non è stato eccellente, perchè non controllato. Leggi la risposta...
Potrebbe riassumere i vantaggi che si otterrebbero attraverso un'armonizzazione fiscale? Leggi la risposta...
A causa della deregulation, dalla fine degli anni '80 quindi si sono susseguite una serie di crisi finanziare, che stiamo sperimentando una peggiore dell'altra.
Inizialmente le banche prestavano denaro in modo molto rischioso, ma non trasferivano il rischio a valle e quindi gli effetti erano circoscritti, poi invece si sono fatte furbe facendo le cartolarizzazioni e l'effetto è stato devastante.

A riguardo della crisi del 2008, le banche hanno badato alla quantità piuttosto che alla qualità, andando a prestare denaro senza curarsi del fatto che i debitori potessero essere a rischio insolvenza o meno. In effetti, trasferendo il rischio, il problema non sarebbe più stato loro, e anzi, sulle eventuali case pignorate, nel frattempo aumentate di valore, potevano guadagnarci ancora. Quindi un INGORDIGIA senza precedenti.
Ma qualcosa è andato storto, la Fed ha alzato il costo del denaro, e i debitori si sono visti in poco tempo raddoppiare le rate e sono aumentate le insolvenze, con conseguenti svalutazioni per le banche.

Le chiedo, ma è possibile che Fed non ne sapesse nulla, essendo posseduta da banche?
Ma è stata solo colpa del rialzo dei tassi della Fed ad accendere la miccia che ha fatto scoppiare la precedente crisi? Leggi la risposta...
Nell'outlook semestrale dice che gli USA presentano uno dei saldi primari di finanza pubblica più pesanti, pari al 6% del Pil. Quindi tenendo conto che il Pil USA è circa 15 trilioni di dollari, il saldo primario, e quindi il deficit, vale circa 1 trilione di dollari, enorme.
Ho letto un articolo in un blog, con tutte le riserve di affidabilità del caso, dei primi di agosto in cui specifica che il debito federale è al 98% del Pil, ma non è l'unico debito esistente, tiene conto anche del debito delle amministrazioni pubbliche, quindi si arriverebbe al 118% del Pil, quasi al pari dell'Italia. E anche il deficit sottolinea che sarebbe ben più pesante del 6%.

Può fare un approfondimento al riguardo? Leggi la risposta...