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Poiché in quest'ultima settimana le statistiche che cita sono quasi tutte positive "tranne episodi spiacevoli del 2001 o 2008", la riflessione che le chiedo è questa.
Vede analogie nel rialzo secolare 1974/2000 e quello 2008/2025 ?
Se si, le implicazioni almeno dialettiche porterebbero dritti al 2000/2008. Leggi la risposta...
Inutile stressarsi, inutile arrabbiarsi , inutile guardare arrivare i dati che comunque si scende.
In USA principalmente si scende sui buoni dati in uscita : troppo forte l'economia , ancora del bel lavoro per la FED nei prossimi mesi e quindi indici in ribasso . Ma si scende anche quando i dati non sono così eccelsi , perché si paventa ormai presente la recessione e la recessione in arrivo non è mai sorella di mercati bullish.
Cosa occorre attendere per un giro buono all'insù? La capitolazione . Ma anche questa tarda ad arrivare , la volatilità è medio- bassa , non certamente estrema ma comunque presente per far scendere anch'essa i mercati. Allora ho messo insieme tutti i modelli da RG e da outlook che ipotizzano la possibilità di un cambio al rialzo in ottobre , sempre però escludendo la non più remota possibilità di uno sciacquone all'ingiù bello lungo e profondo. Non so dove più attaccarmi.
In Asia lasciamo perdere perché la Cina nonostante tassi bassi e moneta calante non mostra segni di ripartenza , avviluppatasi in una crisi senza luce al tunnel al momento , idem da lì i mercati emergenti, meglio forse LatAm.
L'Europa è alle prese con inflazione a due cifre+recessione alle porte per qualche paese , tedeschi in testa , bond allo sbando , guerra ai confini, debiti sovrani che iniziano a scricchiolare .
Se è vero che i bear market sono abbastanza corti temporalmente , ma non certo di 10 mesi , da investitori ci si sente come un galeotto che conta i giorni prima che arriva il bello ossia l'uscita . Perché altro non possiamo ipotizzare.
Se poi arrivasse un nuovo evento esogeno stile Lehman 2008 o Al Qaeda 2001 , che fare? Leggi la risposta...
Con il rialzo dei tassi chi ha debiti ( Italia per esempio ) ci guadagna ( per effetto della svalutazione ) ?
E poi....se io vendo 100 pezzi e il mio pil è 1.000, oggi con l'inflazione al 10% ( per semplificre ) se ne vendo 100 il mio pil sarà 1.100.
Bene e se ne vendo 98 invece il mio pil sarà 1.060. Ora se ho il costo del debito al 3% vuol dire che il mio monte debito calerà ( + 6% pil -3% costo del debito ) ?
Corretto ??
Oppure mi spieghi.... Leggi la risposta...
Magari la mia domanda prevede una risposta troppo ampia che mi auguro lei vorrà dare con la sua ottima capacità di sintesi, ma potrebbe spiegarci come si è arrivati a questa carenza generalizzata di materie prime e soprattutto che conseguenze potrà avere nei prossimi mesi? Non mi riferisco ad uno scontato aumento dell’inflazione, ma alle conseguenze sul tessuto economico e industriale. Come può un’azienda andare avanti se non ha più materie prime o se per averle deve pagare dei costi non sostenibili? Ho sentito di aziende che lavorano a orari ridotti per mancanza di gas, ma gli esempi credo che potrebbero essere tanti. Non pensa che potremmo andare incontro a chiusure generalizzate che porterebbero ad una profonda crisi da qui ai prossimi mesi? Leggi la risposta...
Dalle letture degli ultimi giorni mi sono fatto un'idea su quello che secondo lei sara' da qui a fine gennaio.
Ma di questa crisi energetica che spinge le azienda a lavorare in maniera discontinua, ci dobbiamo preoccupare? e sopratutto da cosa dipende veramente? Leggi la risposta...
Potrebbe fare una breve disamina di come si sono mossi i mercati, soprattutto equity, bond , commodities, durante la crisi energetica del 73 e fino al perdurare della stessa? Leggi la risposta...
Viste le nuove news che giungono da Bruxelles sembra che il blocco nordico nn sia affatto d’accordo con l’introduzione di bond comuni a sostegno dell’area euro, a questo punto anche se è forse un’ipotesi troppo estrema, ma stiamo vivendo di estremi quindi nn mi faccio grandi problemi a pensarci, c’è la possibilità di frammentazione con due diversi blocchi.
La lettera inviata ieri è firmata da Francia Italia e Lussemburgo e altri PIGS, per noi consulenti è importante pensare a questo perché nel caso di frammentazione e nuova valuta anche i fondi LU sarebbe ridenominati.
Le chiedo un parere sulla faccenda e nel caso questa la cosa più importante, se uno comprasse BUND e realmente accadesse una cosa del genere cosa succederebbe all’investimento? A scadenza la valuta sarebbe quella di emissione o verrebbero anch’essi ridenominati in “NUOVI MARCHI”. Leggi la risposta...
È possibile avere un elenco delle manovre adottate in passato (le più recenti 2001, 2008) comprese quelle del 2020, dal governo Usa e dalla Fed quando si sono verificate come in questi giorni situazioni di forte negatività dei mercati finanziari? e che effetto hanno maturato successivamente alla loro adozione sia in termini di tempo che di performance? Leggi la risposta...
Come ben sai dalle mail che periodicamente ti invio, condivido con sempre maggior distinguo la tua visione assolutamente critica e negativa circa lo stato dell’arte dell’economia italiana e, di conseguenza, anche dei conti pubblici.

Mi sembra che i dati che mese stanno uscendo iniziano a delineare e contorni di un Paese che non è così fragile come i Mercati, attraverso l’indicatore principe dello spread BTP/BUND, e le tue note periodiche (nonché gli outlook semestrali) lo valutano.
Alcuni dati di fatto di questo primo trimestre 2019:
La domanda estera netta ha tenuto, nonostante il forte rallentamento congiunturale del commercio mondiale;
La produzione industriale è in ripresa a ritmi almeno pari a quelli medi europei;
La posizione patrimoniale netta sull’estero è, di fatto, tornata in pareggio, grazie al persistente flusso di Partire Correnti molto positive.
I costi relativi della nostra produzione in costante miglioramento, grazie ai prezzi alla produzione ed al consumo che crescono, come avviene oramai dal 2014, a ritmi molto più bassi di quelli dei ns competitori Area Euro;
Rimane (o forse rimaneva) un unico vero unico grande Enigma sui nostri dati macro: la stagnazione, oramai più che ventennale, della Produttività del lavoro e dei Fattori produttivi, soprattutto se raffrontata a quella degli altri 3 Grandi Paesi Euro Area.

Un piccolo studio (premessa di un Paper che gli autori sembrano avere in lavorazione) del Centro Studi Confindustria squarcia il velo su questa materia, circa le incongruenze e le disomogeneità delle rilevazioni statistiche nazionali ed europee e, forse, getta una bella luce per risolvere il “Conundrum”.

Ti lascio alla lettura del documento e leggerò con molta attenzione i tuoi eventuali commenti. Leggi la risposta...
Immagino sicuramente che negli ultimi giorni qualche cliente avrà incominciato a postulare teoremi di asset allocation per proteggersi dal fallimento del nostro paese , dallo smembramento dell'unione europea.....etc,ect...
In termini di diversificazione ( comprarsi un assicurazione) , quale potrebbe essere la migliore soluzione per chi detiene importi considerevoli su conti correnti?
Bund tedeschi, puntando all'apprezzamento del nuovo marco? Titoli di stato USA , puntando all'apprezzamento del dollaro su euro come effetto dell'implosione della nostra comunità? Valute nord europa? Franco svizzero? Un buon mix con strumenti del mercato monetario in divisa diversa da euro? ...o nulla di tutto ciò? Leggi la risposta...