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Gentilissimo Dottore, su richiesta di un cliente sto studiando un portafoglio di titoli di Stato, anche molto lunghi, che gli conferisca rimborsi sicuri in certe date e rendite certe in certe altre. Siccome mi sforzo di essere scrupoloso e prudente, sto cercando di valutare tutte le possibili opportunitò, ma soprattutto i possibili rischi. Va da sé che il portafoglio in titoli di Stato italiani per noi altri sarebbe il più semplice ed il più remunerativo (soprassedendo per un istante sul momento opportuno o ancora non opportuno per entrarvi). Ma più vado a fondo alla questione, più comincio a sentire qualche brivido sulla ipotesi di un consolidamento del debito e quindi di una ristrutturazione che nella migliore delle ipotesi cambierebbe la faccia all'investimento allontanandone le scadenze e diminuendone i rendimenti. Le chiederei a questo punto cosa ne pensa di questo pericolo ed in alternativa cosa pensa di investire in titoli di Stato americani (almeno parzialmente, come assicurazione nel caso peggiore...)
A questo proposito le risulta che esistano emissioni in euro di questi titoli? Ed in alternativa come valuta i prossimi rapporti di lungo periodo tra l'euro e il dollaro? Crede che quest'ultimo rapporto, se noi evitassimo default e ristrutturazioni, possa creare un serio disincentivo a un investimento di questo genere?
Perdoni le tante domande.
La ringrazio infinitamente come d'abitudine e le auguro una magnifica giornata. Leggi la risposta...
Sono affascinato dal concetto in oggetto.
Ho tentato di leggere qlcosa e mi sembra qlcosa utile da approfondire con il suo aiuto.
Non riesco a comprendere cosa significhi ad es. convessità 0,75 su un BTP letto online.
Mi può aiutare a capire perché si usa perché se ne parla poco, in quali contesti si present maggiormente ( inflazione o deflazione ad es) e soprattutto se può aiutarmi con un esempio pratico a capire il numero della convessità indicato nei titoli. Da ultimo esiste un indice che la rappresenti graficamente? Leggi la risposta...