Questa sezione contiene tutte le risposte alle domande pervenute quotidianamente in redazione da parte degli abbonati, su temi discussi nel Rapporto Giornaliero, o su temi che non trovano adeguata copertura nella reportistica.

Le risposte sono ampiamente dettagliate e documentate, e rappresentano un vitale completamento della copertura analitica attuata con il Rapporto Giornaliero. Attenzione: l'accesso alle risposte è riservato ai soli utenti abbonati al Rapporto Giornaliero.

Mi pare chiarissima la situazione che lei descrive negli ultimi suoi interventi giornalieri del tipo "o la va, o la spacca". Al proposito mi domandavo, anche leggendo pubblicazioni di case di investimento, se, nel caso in cui "spaccasse", non varrebbe la pena di concambiare la residuale parte di azionario esistente con dell'obbligazionario, dando per scontato che almeno in quel senso la crescita dei tassi si fermi alle previsioni attuali.
lei che ne pensa? Leggi la risposta...
Da tempo mi chiedo come sarà il mondo dei bond in generale, ma soprattutto della parte governativa dopo l'inizio di questa fase di aumento dei tassi di interesse.

Nel 2015 BILL GROSS (ex PIMCO) il "re dei Bond" dichiarava la fine dell'era di Bond.
Oggi stiamo vivendo uno dei crolli più importanti del mercato dei Bond a livello mondiale.
Se per ipotesi siamo all'inizio di un trend di lungo periodo di rialzo dei tassi di interesse possiamo valutare il mercato dei bond confrontandolo con il periodo antecedente al 1980 (massimo dei tassi USA)?

A questo proposito Le vorrei chiedere:

1) è possibile effettuare, volgendo lo sguardo al lontano passato, un confronto tra un indice azionario mondiali MSCI WORLD TOTAL RETURN e/o SP500 TOTAL RETURN con un indice obbligazionario mondiale come per esempio BLOOMBERG BARCLAYS MONDIALE TR, prendendo come riferimento un periodo di 20/30 anni (es. 1950-1980)?

2) da diverso tempo la composizione 60/40 ha cominciato a vacillare.
Che cosa farne di questo 40%?

3) il comparto bond governativo potrà ancora detenere lo scettro di componente che bilancia il rischio del portafoglio? Leggi la risposta...
Buongiorno Gaetano e, prima di tutto, grazie per il sempre utile lavoro da te svolto.

Mi sembra di capire che nella tua mente ci sia lo scontro tra 2 possibili scenari per i prossimi mesi molto differenti: da una parte la ciclicità annuale, dell’anno presidenziale americano e del ciclo decennale che, dopo le prossime 2 settimane di settembre, dovrebbe favorire la ripartenza del mercato azionario per i prossimi 2 trimestri, con magari poi una nuova zampata dell’Orso (da attribuirsi ad una persistenza dell’inflazione o una recessione degli utili) nella primavera del 2023. Dall’altra un avvitamento al ribasso del mercato, magari con esplosioni di volatilità, che porti “velocemente “ il mercato americano ad abbattere i supporti ormai fondamentali di giugno e ad un approdo molto più in basso, tipo 3.000/3.200 di SP500.

Quello che ti chiedo allora è: oltre chiaramente alla tenuta dei supporti di giugno da qui a, diciamo, i primissimi giorni di ottobre, quali gli altri elementi da seguire che potrebbero far propendere per lo scenario positivo? Un nuovo ADT11 qualificato? Leggi la risposta...
Le posizioni restano immutate rispetto ad un mese fa: il modello è uscito in diversi momenti dal mercato obbligazionario e poi azionario, sicché l'intero capitale resta impiegato sulle commodity (oro, nello specifico).
Il saldo è negativo ma più contenuto rispetto alle pessime performance delle due asset class citate.
La performance storica media annualizzata del modello conservativo si attesta al +6.0%. In termini rettificati per il rischio, lo Sharpe ratio storico risulta pari a 2.2.
La performance storica media annualizzata del modello aggressivo si attesta al +9.2%. In termini rettificati per il rischio, lo Sharpe ratio storico risulta pari a 2.0. Leggi la risposta...
Essendo da tempo completamente liquido, mi chiedevo se fosse il caso di approfittare dei correnti prezzi da saldo per iniziare ad accumulare azioni. Sono stato religioso nel seguire il modello di asset allocation e dispongo adesso di un patrimonio intaccato dalle turbolenze degli ultimi sei mesi, per cui le chiedo quali segnali seguire per iniziare a rientrare in borsa. Leggi la risposta...
La performance storica media annualizzata si attesta al +6.1% per la versione base, conservativa; a +9.3% in quella aggressiva, che fa impiego di ETF a leva. Al netto del rischio, nel lungo periodo gli Sharpe ratio convincono: 2.2 vs 2.0, rispettivamente. Leggi la risposta...
In merito all'ulteriore taglio dell'esposizione azionaria, abbiamo precedenti di una riduzione così profonda, oltretutto spalmata ormai a partire da sei mesi a questa parte? che indicazioni ne possiamo trarre per l'andamento futuro? Leggi la risposta...
Le rinnovo i complimenti per il grande lavoro fatto con outlook 2022 e approfitto per chiederle tre cose:

- per chi è investito nel mercato azionario al 50% prevalentemente americano, se è il caso di ridurlo, e di quanto e dove collocare l'eventuale liquidità;
- per la parte obbligazionaria globale in eur al 50% se è il caso di ridurla e dove eventualmente collocare la liquidità;
- ha un modello aggiornato del prevedibile andamento dei mercati azionari nei prossimi mesi? Leggi la risposta...
Alla luce della felice intuizione del modello di asset allocation, che ci ha fatto scaricare la maggior parte delle posizioni azionarie in tempi non sospetti, mi chiedevo se l'attuale sottopeso è estremo, o se storicamente la quota di azioni è risultata anche più contenuta di quella proposta quest'anno. Leggi la risposta...
L'esposizione azionaria consigliata è al 40%.
La rimanente parte (60%) del portafoglio oggi dove andrebbe investita? Leggi la risposta...