La fase di risk on sta proseguendo come tu avevi anticipato da varie settimane, dopo la conferma arrivata a più riprese dagli indicatori tecnici che tieni sotto (ADT11, vari setup su S&P, ed altri).
Il nuovo bias delle Banche Centrali, in primis FED, (vero o presunto dai mercati, poco importa) sta sostenendo l’appetito al rischio. Di fatto ogni correzione, anche minima, sui listini è colta come occasione di acquisto: si vede che molti, anche Istituzionali e fund managers, erano usciti a capofitto a novembre/dicembre e sono stati spiazzati dal rialzo. Ora non possono più aspettare…. (pena problemi con i loro Clienti, oltre quelli avuti a fine 2018!!!).
E’ evidente che questo atteggiamento sta garantendo linfa al mercato che quindi si auto alimenta e non accenna a fermarsi.
La discrepanza, come hai segnalato, è nei dati macro che evidenziano un rallentamento congiunturale significativo, in particolare nell’Euro Area che, se ho ben capito, secondo le tue stime sui passati lags temporali PMI/GDP, si dovrebbe invertire ad estate inoltrata.
Stando così le cose i mercati avrebbero anticipato di oltre sei mesi la svolta macro-economica.
Ti chiederei, quale cartina di tornasole, come sta evolvendo (nelle varie aree ben identificate dal report settimanale dal G10 all’Italia) il raffronto CESI/ Variazione quadrimestrale Indici che hai sempre ben documentato nei cicli passati e che da un po’ di tempo non vedo sul Rapporto.
Ad ulteriore verifica, un aggiornamento del rapporto Unilever/Unicredit, dove mi aspetto che negli ultimi mesi la paventata fase deflattiva sia scongiurata….
Grazie delle risposte che mi/ci darai.
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