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Le scrivo in quanto sto apportando dei ribilanciamenti ai portafogli e volevo chiederle qualche indicazione per gestire i prossimi 12 mesi.
Nonostante Europa sia salita tanto o è ancora da preferire altre piazze?
Si Cina meglio esposizione ai Tech o indice di riferimento?
Materie prime cosa inserirebbe Lei? Leggi la risposta...
Alla luce dei recenti movimenti degli indici azionari Le domando gentilmente quale sia secondo Lei l'asset allocation che meglio corrisponde alla attuale situazione.
Ed inoltre se vi siano alcuni mercati o settori da privilegiare in termini di peso. Leggi la risposta...
Alla luce della sua indicazione di base ci sono settori/mercati/aree geogafiche che stanno fornendo segnali di ingresso importante ( aux, Cina, russel2000,..) e/o di esurimento? A che punto e' la rotazione in corso? infine vorrei un indicazione particolare sulla tecnologia cinese e asiatica, visti i multipli molto piu' bassi dei paesi sviluppati. Leggi la risposta...
Giro un articolo di Fubini (giornalista serio , l'ho conosciuto, del Corriere della Sera). A me ha fatto sobbalzare.
Se ha ragione, che strategia di portafoglio (a parte riempirsi di oro, magari fisico?).
Spero tu abbia voglia di leggerlo. Leggi la risposta...
Una domanda da profano che probabilmente si faranno altri: come mai gli indici europei sono disallineati dall'America? Leggi la risposta...
Ben sappiamo che il mercato europeo è sottoperformante rispetto a quello americano per ragioni dettate dalle differenti economie ma mi chiedo se il recente mutamento nelle politiche economiche espresse dalla comuunità europea possano in qualche misura motivare un recupero di questo gap tra i due mercati economici e a questo punto anche finanziari.
Quale potrebbe essere lo spread, ratio, o altro da monitorare per osservare, se e quando, una rimonta da parte del mercato azionario europeo possa suggerire di aumentare il peso della vecchia Europa in termini di allocazione geografica. Leggi la risposta...
Quello che tu affermi e cioè:
“Quando accettiamo che i tassi di interesse contano, torniamo in un mondo in cui si pone il solito secolare trade-off fra politica monetaria e politica fiscale. Non le si può avere entrambe accomodanti”
Mi sembra smentito dai fatti e con risultati assolutamente positvi dagli USA dove:
La politica monetaria è è tuttora assolutamente espansionistica - anche se in misura progtressivamente minore rispetto al culmine del QE e tassi a zero - perché comunque i tassi di interesse (fed Fund) sono inferiori al tasso di inflazione (vedi grafico sotto) ed al tasso di crescita nomilale del GDP;
[]
La politica fiscale, lo sappiamo bene, con Trump è tornata ad essere usata con forza in ottica ultra espansiva.

Quindi oltre oceano si stanno usando tutte le armi per sostenere il ciclo e, meraviglia delle meraviglie, l’inflazione non riparte, anzi, ci sono segni chiari di deflazione che stanno spingendo la FED a diventare di nuovo ultra accomodante.

Un altro chiaro esempio è il Giappone dove + Defict pubblico e + espansione monetaria convivono senza creare tensioni, tanto che lo Yen è considerata ancora safe even.

L’Europa avrebbe tutte le caratteristiche necessarie per potersi permettere una significativa manovra anticiclica usando entrambe le armi, ma non lo fa per delle regole assurde, lato poltica fiscale, che si è data fin dall’inizio, regole ancora di più rafforzate, in senso pro-ciclico, dopo la crisi greca.
Anche coloro - Germania, Olanda, Austria - che, rimanendo all’interno di queste regole, avrebbero molto spazio per fare politica fiscale espansiva, non lo fanno e continuano ad affidarsi all’Export!

Ma la cosa peggiore è che hanno imposto questa visione a tutto il resto dell’Euro Area, con il risultato che adesso un Intero Continente deve affidarsi alla crescita di Consumi ed Investimenti del Resto del Mondo per crescere un po’ tramite l’Export netto! Leggi la risposta...
Vorrei avere un analisi sul mercato azionario Usa e Europa , in relazione al rapporto tra mercato europeo e mercato azionario Usa che ci fece vedere nel rg di un po' di tempo fa: è probabile una migliore performance del mercato azionario europeo rispetto agli Usa??? Da qui a inizio 2019. Leggi la risposta...
Come al solito complimenti per le sue analisi e i suoi studi … sperando di non sollecitarla su questioni sulle quali magari si è già espresso, mi permetto di sottoporle un mio esercizio grafico, per cercare di comprendere attraverso la sua competenza i possibili significati, oltre che in termini di analisi intermarket anche da un punto di vista macro (premesso che la comparazione abbia un senso da questo punto di vista)

Con rudimentali mezzi a disposizione ho provato a confrontare, dal punto di vista di un “detentore di dollari” (che non utilizzi alcuna copertura di cambio), un investimento comparato tra l’Eurostoxx 600 e lo S&P500 (…non per difetto di metodologia ma per scarsità di risorse a cui poter attingere, per il paniere europeo ho utilizzato il future mentre per quello americano l’indice azionario).

Sulla carta sotto rappresentata - che parte all’incirca al 2006 - l’Eurostoxx600 è rettificato per consentirne la sua espressione in dollari:

il differenziale di rendimento è notevole! …ma perché un americano dovrebbe poi, alla fin fine investire in Europa?

…ma le chiedo un parere in particolare riguardo all’analisi della dinamica, laddove prendono origine le diverse divergenze che collocherei principalmente a fine 2011 e inizio 2016.
Nel primo caso mi è abbastanza intuitivo ricondurre lo scarto tra i due investimenti al periodo della crisi dell’eurozona, mentre la forte accelerazione che si registra a partire dal 2016 mi riesce di più difficile comprensione ( …non abbia riguardi a rimandarmi ai suoi Outlook se il tema è già stato sviscerato… ma se vuole essere caritatevole, visto che siamo a Pasqua !)

A margine… se i dati rappresentati nella chart sono corretti (lei dispone senz’altro di database più affidabili) faccio notare che l’Eurostoxx 600 rettificato per valuta attualmente poggia sulla media mobile a 50 giorni: mentre buona parte di noi è focalizzato sulla perdita del supporto a 200 giorni, non è che questa diversa prospettiva può essere un elemento da prendere in considerazione?

Volendo fare un confronto con una profondità temporale più estesa e non riuscendo a trovare materiale adeguato per la serie storica Eurostoxx 600, la stessa comparazione effettuata nel periodo “1994 – 2018” con l’Eurostoxx 50, che mi rendo conto non essere per niente omogenea da un punto di vista dello spessore dei panieri, conferma tuttavia l’evidenza precedente, vale a dire come a partire sempre dal 2011 cessi una sorta di correlazione preesistente tra i due mercati azionari che in questo caso assume una divaricazione più estesa (ma in questo caso mi rendo conto come l’eterogeneità dei panieri giochi un ruolo significativo).

Spero di essere stato chiaro nel mio quesito, grazie della sua attenzione e con l’occasione Buona Pasqua. Leggi la risposta...
Vedo che nutre sempre buone speranze nel medio e nel lungo per Wall Street, ma sempre meno per le borse Europe. Per questa ragione successivamente le invierò un mail con tutte le azioni europee (tedesche) che detengo per avere informazioni a riguardo.
Ma come al solito come potrebbe un listino come il dax o quello europeo non beneficiare di un rialzo del 8% medio previsto per l'America nei prossimi 4 mesi?
A me pare improbabile a meno che anche l'America soffra e non cresca.
Una sua opinione.
Il modello previsionale prevedeva, nonostante fosse prevista questa fase, un SP500 a 3000 molto presto tra pochi mesi. Che motivo abbiamo per cambiare opinione dopo un consolidamento di di 5 o 6 punti in percentuale? Leggi la risposta...