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In una recente analisi che ho avuto modo di leggere si sostiene che il CAPE (Cyclically Adjusted Price-to-Earnings) dell’S&P 500 si trovi su livelli storicamente molto elevati ­ inferiori solo al picco della bolla dot-com del 2000 e superiori ai massimi del 1929 e del 2021 ­ e che ciò rappresenti una condizione che, in passato, ha spesso preceduto rendimenti reali decennali modesti o negativi.

L’autore conclude che, in un contesto simile, la strategia buy & hold potrebbe avere probabilità di sottoperformare nel prossimo decennio rispetto a un approccio di market timing più attivo, richiamando il periodo 2000-2009 come esempio storico.

Mi piacerebbe conoscere la sua opinione su questa tesi e sapere se, dopo un ciclo rialzista così lungo (2009-2025), caratterizzato da pochi e relativamente brevi bear market, avete elaborato una vostra visione o ipotesi su come potrebbe evolvere il prossimo decennio dei mercati azionari? Leggi la risposta...
Non potevo non scriverle per un suo commento su un articolo apparso su Corriere Ec. del 01/09/25 pag.28, dove si affermano eccessi valutativi non in linea con quello che più volte lei ci ha documentato.
Dove sta la ragione?!
Ecco gli stralci:
"Eppure i sintomi di una bolla speculativa, a somiglianza di quella degli anni 1999-2000, ci sono tutti. Simon White di Bloomberg ha costruito un indicatore che valuta l'indice S&P in base a 8 parametri (p/e presente e futuro, Cape, prezzo/patrimonio, prezzo su ricavi, Q ratio, capitalizzazione su pil) e ha concluso che Wall Street non è mai stata così cara, nemmeno nel 1999 e nemmeno nel 1929.
...la distanza tra borsa ed economia reale non è mai stata così ampia. Dal 2015 l'S&P è cresciuto del 215%, quasi 3,5 volte più del pil, cosicché il mercato azionario è valutato il 217% dell'economia Usa (la media storica è 155%)." Leggi la risposta...
Guardando il grafico dei mercati americani piu' volte negli ultimi tre mesi era palese che erano eccessivamente fuori media storica. I p/e ai massimi storici con utili a nuovi record mi avevano fatto pensare che non poteva continuare sempre cosi! e tutto poteva essere pericoloso. I miei dubbi venivano avallati dalla sua convinzione di "avere ritorni grami per S&P nel decennio". Pero', e purtroppo, la reazione non e' stata riflessiva e determinata e il senso di osare ancora un po' faceva spostare l'obiettivo del consolidamento nel tempo.....il Crash... ottimismo diventa pessimismo con rimorso.
Cosa fare ora sui portafogli? sapendo che questa volta non vi sara' una V? Le chiedo inoltre di rispolvare i modelli sul cape con questi nuovi prezzi per individuare i mercati/settori che possono rappresentare un buon accumulo per i prossimi 12-18 mesi. Leggi la risposta...
Le segnalo questa interessante analisi di Research Affiliates sul CAPE, di cui allego documento.
Cosa ne pensa? Leggi la risposta...
In base al suo outlook del 2 semestre 2024 a pagina 145 mi conferma che le piazze in oggetto dovrebbero essere quelle con le migliori perfomance nei prossimi anni?
Puo’ eventualmente segnalarmi un ETF o SICAV?
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Oggi molti analisti parlano di un report di goldman rilasciato ieri che prevede per il prossimi 10 anni, un ritorno medio sul mercato azionario del 3% anno.
Vorrei avere una sua opinione in merito.
Crede che l'uso dell'AI nei vari business possa aumentare i ritorni futuri? Leggi la risposta...
Riprendo questa discussione di due anni fa per riaggiornarla e contestualizzarla.

L'idea che per il decennio lo SP500 potesse avere margini limitati di rendimento nominale, tanto da aver praticamente già raggiunto il target ipotizzabile all'epoca per il 2032, è stata superata dalla nuova rivoluzione 3.0 dell'intelligenza artificiale e di ciò che ne consegue?

Come coniugare quanto proposto ieri a riguardo del ritorno ventennale ancora prodigo di potenzialità inespresse https://www.smarttrading.it/azionario/pianeta-america/una-prospettiva-secolare-dell-investimento-in-borsa con l'ammonimento più volte espresso in questi anni di mercati azionari usa destinati e mesti ritorni su base decennale dal punto di vista del CAPE e di rialzo generazionale irripetibile dal 2009 in poi che ricorderemo con nostalgia nel corso dei prossimi decenni?

Sarebbe interessante poter approcciare nuovi investitori e nuovi portafogli da creare con la consapevolezza che non sia ancora "tardi" per un investimento pluriennale sui mercati... Leggi la risposta...
Ho appena finito di leggere l'outlook.
Le faccio i miei complimenti oltre che per il lavoro per il suo coraggio nell'esprimere, supportato da dati statistici, le sue opinioni in modo netto e chiaro.
Detto questo, mi chiedevo se gentilmente fosse possibile disporre di una serie di dati circa il Price Earning attuale e storico delle borse: Usa, Europa, Cina e Italia. Leggi la risposta...
Le porgo una domanda forse un po' inusuale: il suo modello di Asset Allocation è pienamente investito in azioni dallo scorso Ottobre/Novembre. Lei stesso ha riferito che pochi giorni fa, con sua sorpresa, il Modello ha confermato tale esposizione.
In una Asset Allocation riferita però ad un fondo pensione (dove pertanto gli switch sono consentiti solo con cadenza almeno annuale) consiglierebbe di incrementare la posizione azionaria (in un'ipotesi di asset allocation attualmente troppo prudente) avendo davanti un orizzonte temporale di poco meno di 10 anni ? O sarebbe più prudente/preferibile attendere un calo del mercato? E in questa seconda ipotesi, di che entità? Leggi la risposta...
Il commento alla figura 5 del RG del 15 Aprile mi lancia un assist per porgerle un quesito. Come giustamente lei ricorda, il tema non è nuovo ai suoi lettori e questo, nel bene o nel male, dovrebbero essere incorporato nelle nostre decisioni d'investimento.

Mi ritrovo in questo momento a dover pensare dove allocare una somma con un orizzonte temporale di circa 20 anni (anno + anno -, tempo che il figlio diventi maggiorenne), con una gestione passiva (da cassettista per intenderci) e alla luce dei rendimenti risicati che ci si prospettano cosa suggerirebbe di fare? Leggi la risposta...