Cosa pensa di questa riflessione di un gestore Growth?
Negli ultimi due mesi abbiamo assistito a due fenomeni: un forte repricing dell' equity - con il multiplo forward dell' S&P che si è contratto da 17x a 15x volte - ed una dislocation tra titoli growth e difensivi che ha raggiunto dei picchi assolutamente estremi.
I motivi sono da ricercarsi nell'atteggiamento aggressivo da parte della Fed e, in misura minore, nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti.
Il mercato dell'equity ha perciò prezzato in breve tempo una earning recession, ovvero una crescita sequenziale negativa degli utili dell'S&P nei prossimi trimestri e delle condizioni finanziarie molto più restrittive.
Quanto è avvenuto è del tutto analogo, in termini di compressione dei multipli e di sovra-performance dei difensivi, a quanto avvenne tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016, prima che la Fed interrompesse il ciclo di rialzo dei tassi.
Con la differenza che allora ci furono effettivamente ben quattro trimestri di earning recession (che oggi non appaiono immaginabili, soprattutto se la Fed saprà moderare per tempo la propria politica di rialzo dei tassi).
In questo contesto il comparto è rimasto e rimane pienamente all'interno del proprio mandato, che è quello di essere un prodotto direzionale con un focus su uno stille di gestione "growth" , o più precisamente "GARP" (growth at reasonable price).
Riteniamo che la forte correzione di questi giorni rappresenti probabilmente l'ultima occasione di acquisto di questo ciclo economico e riteniamo inoltre che la dislocation tra titoli growth e difensivi abbia raggiunto livelli così estremi da permettere oggi di acquistare alcuni secular winners a prezzi da distressed assets. Il mercato sembra stia prezzando una stretta monetaria feroce da parte della Fed che è improbabile avvenga.
Sotto due grafici che spiegano molto bene l'entità della dislocation in atto tra titoli growth e difensivi.
Il grafico 1 è eloquente: la valutazione relativa del "growth vs il mercato" è due standard deviation al di sotto della media storica; lo stile growth non è mai stato così cheap verso il mercato (ad eccezione del 2016). Per questo, riteniamo che sia il momento di sfruttare la volatilità per aumentare gradualmente l'esposizione all' equity ed ai settori ciclici, seguendo sempre la logica del piano di accumulo e, possibilmente, mai in un'unica soluzione.
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