Qualche giorno fa, in risposta ad alcune domande, non era ancora favorevole all'investimento di titoli corporate.
Ritiene che gli attuali livelli record di spread rispetto ai titoli di stato possano ancora crescere?
Secondo lei corporate di aziende di larga capitalizzazione a 2/3 anni e investment grade non possono rappresentare in questo periodo di auspicati e annunciati tagli dei tassi ufficiali una valida alternativa, un buon rapporto rischio/rendimento, rispetto ai titoli di stato che hanno, all'opposto, raggiunto una (almeno temporanea) sopravvalutazione?
Insomma titoli di emittenti come FIAT (scad 2010/2011 a tassi nominali di oltre il 6% e prezzi dal 96 in giù, fiat mi pare in una situazione finanziaria completamente diversa dal quasi fallimento di alcuni anni fa), Renault, Bmw (è chiaro che attualmente il settore auto è uno dei più penalizzati dalla crisi), General Electric, Carrefour, ecc. ecc. e per scadenze 3/4 anni li vedo abbastanza bene per un cassettista che vuole migliorare la performance complessiva della parte obbligazionaria.
Io non credo che questi emittenti possano nel breve fallire. Alcuni avranno difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di utile, dovranno ridimensionarsi, ma penso che in questo momento nessun paese possa permettersi di perdere queste aziende.
La situazione mi ricorda molto quella vissuta nel periodo 2001/2002, quando titoli obbligazionari di tante società in difficoltà e non (Fiat, Vivendi, assicurativi, telefonici, industriali etc. etc.) erano poco liquidi, avevano quasi raggiunto valori da default e hanno rappresentato una ottima opportunità di investimento.
Nel caso non sia ancora il momento di investire in corporate quale può essere il segnale per farlo?
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