Vorrei porle un quesito in merito ai programmi di buyback lanciati dalle società quotate USA. Da una personale analisi ho notato che Philip Morris, negli ultimi 7 anni ha operato un massiccio riacquisto di azioni proprie utilizzando capitale di debito senza rinunciare al pagamento di generosi dividendi agli azionisti. Facendo così, la multinazionale del tabacco ha aumentato considerevolmente la propria esposizione debitoria che attualmente rappresenta l'83,8% degli attivi (a fine 2006 era appena all'11%).
Quali sono i limiti quantitativi e temporali per i programmi di buyback in USA? Le sembra virtuoso il finanziamento a debito di un programma di buyback con il corrispondente pagamento dei dividendi?

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