Nuovi massimi storici per il Dow Jones, per lo S&P500 equiponderato, per il NYSE Composite e per lo S&P "493": negli Stati Uniti è trionfo per l'azione mediana, che snobba ora le Magnifiche Sette. Per le borse mondiali, +55% in poco più di due anni.
Si avvia a conclusione la stagione delle trimestrali del terzo trimestre, e gli investitori non potrebbero essere più soddisfatti: quando ha riportato il 94% delle compagnie dello S&P500, gli EPS sono previsti clamorosamente in crescita dell’8.5% rispetto ad un anno fa, con il 75% delle società che ha fatto meglio delle ancora una volta conservative stime della vigilia. Il buon vecchio Dow Jones ha salutato la circostanza salendo ad un nuovo massimo storico, imitato significativamente dallo S&P500 nella inedita versione equiponderata e dal NYSE Composite: è il trionfo dell’azione mediana, che adesso strapazza le Magnifiche Sette in debito d’ossigeno: a giudicare dal raggiungimento di un nuovo massimo assoluto anche da parte dello S&P “493”.
Quando manca una settimana al termine di un altro mese memorabile, il bilancio per Wall Street parla chiaro: +4.62% per lo S&P500 a novembre, più del 25% da inizio anno, +66.6% dal mitico minimo di ottobre 2022, senza considerare i dividendi. Le borse mondiali nel medesimo arco di tempo si sono dovute accontentare di un comunque ragguardevole +55%. In parole povere, tutto ciò che negli auspici di ribassisti ed autoemarginati dal bull market, poteva andare storto; è andato per il verso giusto: se ad inizio agosto l’economia americana era percepita da molti in difficoltà, al punto da esortare Powell a tagliare anticipatamente i tassi; al contrario il ciclo economico si rafforza, inducendo la Fed a rivedere i piani di riduzione del costo del denaro. Si attendeva un lungo strascico dopo le elezioni, con tanto di ricorsi e carte bollate; ed invece siamo andati a dormire la sera del 5 novembre con il nome del nuovo presidente. La earnings season partiva con aspettative depresse, ed invece come detto ha brillato ancora una volta, con l’azione mediana che raccoglie il testimone dei colossi tecnologici. Median Stock: Fabio De Luigi dovrebbe farci un pensierino...
Naturalmente il ritorno di ottimismo sta orientando verso l’alto gli indici di fiducia degli investitori, con il Panic-Euphoria model di Citi salito adesso ai massimi degli ultimi quasi tre anni. E questo sta contribuendo a suggerire una impostazione meno aggressiva nel nostro modello di asset allocation, come rilevato nei nostri rapporti. Avendo ammassato in questi due anni consistenti plusvalenze, non è il caso di rischiare più del necessario. A Piazza Affari la formale capitolazione di martedì scorso non è stata né confermata né smentita, ma si viene pur sempre da una lettura a tripla cifra da parte del Panic Index: il picco del pessimismo è alle spalle. Conforta, con il modello previsionale basato sul mercato delle opzioni, la cui proiezione per i prossimi due mesi fa bella mostra di sé nel Rapporto Giornaliero di oggi.
Lo S&P500 aggiorna i massimi storici, e ha tutta l'aria di volersi migliorare ulteriormente fino alla fine dell'anno. Un anno la cui dinamica è stata prevista in modo a dir poco spettacolare. E adesso si inizia a lavorare al 2025 Yearly Outlook... Continua...
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Nuovo massimo storico per il mercato azionario americano, ma è stato un 2024 esaltante a tutte le latitudini. Il marcato rialzo degli ultimi cinque anni, nonostante due bear market; di cui uno sopraggiunto "per errore", e rettificato quest'anno. Continua...
Nuovi massimi storici per il Dow Jones, per lo S&P500 equiponderato, per il NYSE Composite e per lo S&P "493": negli Stati Uniti è trionfo per l'azione mediana, che snobba ora le Magnifiche Sette. Per le borse mondiali, +55% in poco più di due anni.
Si avvia a conclusione la stagione delle trimestrali del terzo trimestre, e gli investitori non potrebbero essere più soddisfatti: quando ha riportato il 94% delle compagnie dello S&P500, gli EPS sono previsti clamorosamente in crescita dell’8.5% rispetto ad un anno fa, con il 75% delle società che ha fatto meglio delle ancora una volta conservative stime della vigilia.
Il buon vecchio Dow Jones ha salutato la circostanza salendo ad un nuovo massimo storico, imitato significativamente dallo S&P500 nella inedita versione equiponderata e dal NYSE Composite: è il trionfo dell’azione mediana, che adesso strapazza le Magnifiche Sette in debito d’ossigeno: a giudicare dal raggiungimento di un nuovo massimo assoluto anche da parte dello S&P “493”.
Quando manca una settimana al termine di un altro mese memorabile, il bilancio per Wall Street parla chiaro: +4.62% per lo S&P500 a novembre, più del 25% da inizio anno, +66.6% dal mitico minimo di ottobre 2022, senza considerare i dividendi. Le borse mondiali nel medesimo arco di tempo si sono dovute accontentare di un comunque ragguardevole +55%.
In parole povere, tutto ciò che negli auspici di ribassisti ed autoemarginati dal bull market, poteva andare storto; è andato per il verso giusto: se ad inizio agosto l’economia americana era percepita da molti in difficoltà, al punto da esortare Powell a tagliare anticipatamente i tassi; al contrario il ciclo economico si rafforza, inducendo la Fed a rivedere i piani di riduzione del costo del denaro. Si attendeva un lungo strascico dopo le elezioni, con tanto di ricorsi e carte bollate; ed invece siamo andati a dormire la sera del 5 novembre con il nome del nuovo presidente. La earnings season partiva con aspettative depresse, ed invece come detto ha brillato ancora una volta, con l’azione mediana che raccoglie il testimone dei colossi tecnologici. Median Stock: Fabio De Luigi dovrebbe farci un pensierino...
Naturalmente il ritorno di ottimismo sta orientando verso l’alto gli indici di fiducia degli investitori, con il Panic-Euphoria model di Citi salito adesso ai massimi degli ultimi quasi tre anni. E questo sta contribuendo a suggerire una impostazione meno aggressiva nel nostro modello di asset allocation, come rilevato nei nostri rapporti. Avendo ammassato in questi due anni consistenti plusvalenze, non è il caso di rischiare più del necessario.
A Piazza Affari la formale capitolazione di martedì scorso non è stata né confermata né smentita, ma si viene pur sempre da una lettura a tripla cifra da parte del Panic Index: il picco del pessimismo è alle spalle. Conforta, con il modello previsionale basato sul mercato delle opzioni, la cui proiezione per i prossimi due mesi fa bella mostra di sé nel Rapporto Giornaliero di oggi.