Il confronto serrato fra Casa Bianca e Pechino prosegue lontano dai riflettori. Dopo un boom con pochi precedenti negli ultimi sei mesi, il listino azionario si concede una sacrosanta pausa, legittimata ora anche dal contesto stagionale.

La parola d’ordine sembra essere: disinnescare. Dopo un fine settimana turbolento, alimentato dalle rivendicazioni commerciali dell'amministrazione USA, la Casa Bianca ufficialmente corregge il tiro nei confronti di Pechino, mantenendo una certa pressione lontano dai riflettori.
La strategia funziona, con le borse che accennano un rimbalzo, favorito dalla sollecitazione dei supporti. A Wall Street il buonumore è favorito dalle prime trimestrali, che interessano il settore bancario: con utili in tutti i casi superiori alle aspettative, sebbene i vertici delle banche di investimento mettano le mani avanti in termini di orientamento futuro.
Gli acquisti sono favoriti anche dalla revisione in senso favorevole delle attese di taglio dei tassi ufficiali: scontata la limatura di fine mese e ormai acquisito un ultimo intervento prima della fine dell’anno, adesso il mercato a termine prezza una probabilità praticamente del 50% di taglio anche in occasione del FOMC di fine gennaio: tre riduzioni consecutive, quattro se si considera il ripristino dell’easing di settembre. Una politica monetaria decisamente accomodante, a fronte di solide aspettative sugli earnings: come biasimare gli investitori?

Naturalmente ciò non esclude occasionali, fisiologici e financo benvenuti aggiustamenti di breve periodo. Prima del rimbalzo di ieri, l’indice DAX collimava perfettamente con la prescrizione della stagionalità, che pur contempla un declino delle quotazioni di Francoforte per le prossime due settimane. Come visto ieri a proposito del comportamento successivo alle fiammate di volatilità, è verosimile aspettarsi analogo ripiegamento anche da parte dello S&P500; pur supportato nelle ultime ore da settori diversi da quelli strettamente tecnologici: finanziari, industriali e società dei beni di consumo sembrando di voler raccogliere il testimone.
La reazione delle passate 48 ore favorisce la tenuta di un supporto che ha accompagnato il mercato verso l’alto nei sei mesi successivi al minimo di aprile.