Sprinta il Nasdaq, trainato dal redivivo FANG; con l'indice delle dieci società più popolari (FANG+ Index) che si riporta in prossimità dello spartiacque tecnico abbattuto all'inizio di ottobre...
E dunque la Fed put si collocava ad un 20% dai massimi, in luogo del canonico 10-12% di drawdown che negli anni passati ha fatto cambiare idea al governatore della Federal Reserve: sia stato Bernanke o Yellen. La banca centrale americana non è più «sotto pilota automatico»: la Fed pondererà la politica monetaria alla luce del mutamento delle condizioni finanziarie; leggasi, dell'andamento di Wall Street. Che ieri sera è uscita nettamente vincitrice da uno scontro istituzionale dagli esiti prevedibili. D'altro canto, dopo sette FOMC Day consecutivi dal segno negativo, il buon Powell - che pur ce la mette tutta nel mostrarsi trasparente nella comunicazione ai mercati, sebbene non di rado risulti ondivago e contraddittorio - porta a casa un robusto saldo positivo: erano quattro anni che lo S&P500 non conseguiva una performance maggiore dell'1.5% al termine della riunione del braccio operativo della Fed. Dal 1990 questa circostanza si è manifestata altre 23 volte, e in sole 8 occasioni ciò ha condotto ad ulteriore rialzo la seduta successiva (oggi). Impossibile guastare la festa ai Tori. Ieri tutte le manifestazioni di rischio mostravano i segni verdi; incluse le commodity e soprattutto oro e mercati emergenti, beneficiati dal riconoscimento di una pausa - i mercati a termine stimano una probabilità del 75% di un nulla di fatto nel corso dell'intero anno - nel ciclo di aumenti dei tassi di interesse ufficiali americani. Sprinta il Nasdaq, trainato dal redivivo FANG; con l'indice delle dieci società più popolari (FANG+ Index) che si riporta in prossimità dello spartiacque tecnico abbattuto all'inizio di ottobre: sia nella versione comune che in quella equiponderata che calcoliamo domesticamente. Se i Tori avessero volontà di rovesciare il tavolo, devono riuscire a produrre qui una contro-rottura rialzista. Piazza Affari nel frattempo resta ingabbiata dalla resistenza fra 19700 e 19800 punti di indice MIB. Sopra questa barriera si salirebbe fino all'orbita della media mobile a 200 giorni, situata a 20330 punti, e coincidente con le già citate proiezioni a 20225-20250 punti.
Per lo S&P500 le 30 sedute dall'inizio del 2019 si inseriscono a pieno titolo fra le dieci migliori partenze annuali della storia. Come si è comportato il mercato nei tre mesi successivi, e soprattutto fino alla fine dell'anno? Continua...
Con il passare dei giorni si intensifica il segno negativo che dovrebbe contraddistinguere la crescita dei profitti nel primo trimestre; ma ora anche il Q2 si porta sotto il tasso di inflazione corrente: una earnings recession sul piano formale. Continua...
La rarefazione degli scambi in questa fase, e al contrario il ritorno dei volumi alla successiva ripartenza, saranno indizi a favore della veridicità di questa interpretazione. Continua...
Sprinta il Nasdaq, trainato dal redivivo FANG; con l'indice delle dieci società più popolari (FANG+ Index) che si riporta in prossimità dello spartiacque tecnico abbattuto all'inizio di ottobre...
E dunque la Fed put si collocava ad un 20% dai massimi, in luogo del canonico 10-12% di drawdown che negli anni passati ha fatto cambiare idea al governatore della Federal Reserve: sia stato Bernanke o Yellen. La banca centrale americana non è più «sotto pilota automatico»: la Fed pondererà la politica monetaria alla luce del mutamento delle condizioni finanziarie; leggasi, dell'andamento di Wall Street. Che ieri sera è uscita nettamente vincitrice da uno scontro istituzionale dagli esiti prevedibili.
D'altro canto, dopo sette FOMC Day consecutivi dal segno negativo, il buon Powell - che pur ce la mette tutta nel mostrarsi trasparente nella comunicazione ai mercati, sebbene non di rado risulti ondivago e contraddittorio - porta a casa un robusto saldo positivo: erano quattro anni che lo S&P500 non conseguiva una performance maggiore dell'1.5% al termine della riunione del braccio operativo della Fed. Dal 1990 questa circostanza si è manifestata altre 23 volte, e in sole 8 occasioni ciò ha condotto ad ulteriore rialzo la seduta successiva (oggi).
Impossibile guastare la festa ai Tori. Ieri tutte le manifestazioni di rischio mostravano i segni verdi; incluse le commodity e soprattutto oro e mercati emergenti, beneficiati dal riconoscimento di una pausa - i mercati a termine stimano una probabilità del 75% di un nulla di fatto nel corso dell'intero anno - nel ciclo di aumenti dei tassi di interesse ufficiali americani. Sprinta il Nasdaq, trainato dal redivivo FANG; con l'indice delle dieci società più popolari (FANG+ Index) che si riporta in prossimità dello spartiacque tecnico abbattuto all'inizio di ottobre: sia nella versione comune che in quella equiponderata che calcoliamo domesticamente. Se i Tori avessero volontà di rovesciare il tavolo, devono riuscire a produrre qui una contro-rottura rialzista.
Piazza Affari nel frattempo resta ingabbiata dalla resistenza fra 19700 e 19800 punti di indice MIB. Sopra questa barriera si salirebbe fino all'orbita della media mobile a 200 giorni, situata a 20330 punti, e coincidente con le già citate proiezioni a 20225-20250 punti.