Il celebrato gestore di hedge fund perde il 40% in un'azzardata operazione short sulle borse americane. Nel frattempo il modello previsionale proposto all'inizio dell'anno agli abbonati, consegue la performance del +17% proiettata per metà novembre.

L’inflazione USA ad ottobre batte le aspettative: non in misura così netta, tuttavia sensazionale è risultata la reazione degli investitori; con lo “SPY” che ha aperto ieri con un gap up superiore al punto percentuale. Un evento registrato soltanto altre 16 volte negli ultimi 25 anni.
Il vantaggioso effetto base si va ora diradando. Affinché il tasso di crescita del CPI fletta nelle prossime due rilevazioni è prescritta una variazione mese su mese non superiore allo 0.15% in media. Ciò non toglie che le aspettative di intervento restrittivo sui tassi di interesse siano state ora definitivamente stroncate: con il mercato a termine che addirittura prezza una probabilità del 28% di taglio del Fed Funds rate a marzo; dell’80% per il FOMC di maggio.
Il massiccio rialzo delle ultime tre settimane miete le prime vittime illustri. Micheal Burry, il gestore celebrato in The Big Short, ha reso noto di aver liquidato la posizione al ribasso aperta mesi addietro su S&P500 e Nasdaq, dal valore nozionale di 1.6 miliardi di dollari, e per una perdita stimata in non meno del 40% del capitale investito. Fatalmente il bull market si nutre della capitolazione dei ribassisti noti. Si ripete puntualmente la sindrome di Garzarelli, dal nome dell’analista che “previde” il crollo del 1987: si tratta spesso e volentieri di episodi fortuiti, e mai ripetutisi una seconda volta.
Con lo strappo di ieri, lo S&P500 arriva a guadagnare quest’anno il 17.1%, senza considerare i dividendi. Il modello previsionale proposto alla fine di gennaio, a questo punto del 2023 proiettava per l’indice americano una performance compresa fra il 15.5 ed il 17.3%: diremmo che la proiezione è stata onorata, e perdipiù c’è ancora la possibilità di migliorarsi. Questo implicherebbe un allungo fino alla fine dell’anno fino a 4650 punti. Ci sta tutto, ma un paio di elementi suggerirebbero un pizzico di cautela nell’immediato. Ne parliamo nel Rapporto Giornaliero di oggi.