Il confronto fra dati macro e attese della vigilia, evidenzia una dinamica più promettente nel Vecchio Continente rispetto agli Stati Uniti. In altre parole: analisti troppo ottimisti negli USA, troppo cauti nel Vecchio Continente. Quali effetti per le due piazze atlantiche?

Le scadenze cicliche a Wall Street ed a Piazza Affari impongono uno stop nel vigoroso processo di crescita avviatosi tre settimane fa. Un rialzo a dir poco imperioso, tanto per profondità, quanto per estensione a tutte le pieghe del listino. Ma, verosimilmente, l’aberrazione è stata la discesa maturata nella seconda metà di ottobre, con il rialzo recente che almeno inizialmente ha recuperato l’eccesso di perdite subite. In estate era atteso un periodo di consolidamento fino ai primissimi giorni di ottobre, e di fatto così è stato.
Il rimbalzo azionario è stato agevolato dalla limatura dei rendimenti obbligazionari, a loro volta incoraggiati da diversi fattori: tecnici, senz’altro, con lo yield decennale americano che ha incocciato contro il target al 5.0%; monetari, con la dis-inversione della curva dei rendimenti che ha attivato un setup storico; ed infine macroeconomici.
Le ultime release su questo fronte in effetti hanno confermato un quadro economico intonato favorevolmente, ma meno tumultuoso del passato terzo trimestre. Esemplare la batteria di dati resi noti ieri: produzione industriale, sussidi di disoccupazione, sentiment dei costruttori edili, tasso di impiego della capacità produttiva, si sono collocati al di sotto delle attese della vigilia. Meglio delle aspettative i sondaggi Fed, ma qui c’è senz’altro lo zampino del mercato azionario.
Questa dinamica sta piegando verso il basso negli Stati Uniti l’indice CESI delle sorprese economiche: scivolato dagli 80 punti di luglio ai 34 punti di ieri. Ancora in territorio positivo, ma è la dinamica che conta. Al contrario il CESI dell’area Euro, pur permanendo sotto la linea dello zero, risale di oltre 100 punti dai livelli di inizio agosto.
Il raffronto fra i due indicatori finisce per condizionare evidentemente le prospettive dei listini azionari delle due sponde dell’Atlantico.