Una regoletta che funziona da un secolo a questa parte.
Per fortuna degli investitori, ogni giorno, in ogni sede, si troverà sempre qualcuno disposto a giurare che i mercati azionari siano in bolla.
Che si tratti dell'amico dal gomito leggero, o del qualificato osservatore, le chiamate di una euforia pronta a deflagrare sono quotidiane.
Se ne potrebbe anche discutere, se non fosse per un particolare decisivo: manca il metro di misurazione.
Come si stabilisce oggettivamente l'esistenza di una bolla? secondo me, data l'imprevedibilità che circonda la questione, bisognerebbe limitarsi a sane pratiche di money management e di gestione del rischio. E, ovviamente, a monte di corretto posizionamento ed allocazione di portafoglio.
Ma anche volendo fissare dei paletti, la questione "bolla sì, bolla no", se non è sterile, non cattura la fantasia altrimenti sfrenata di molti speranzosi in una apocalisse finanziaria purificatrice.
Ad esempio, per mera e non scientifica osservazione empirica, tutti i crash dell'ultimo secolo sono intervenuti dopo il raddoppio delle quotazioni azionarie nel giro di tre anni. Sono terminati così i ruggenti Anni Venti del secolo scorso, così è stato anticipato il Lunedì Nero del 1987 e, per non andare troppo lontano, persino il rialzo del 2020-21 si è concluso con una performance abbastanza prossima al mitico +100%. Nel 2000 quell'asticella è stata raggiunta due anni e mezzo prima del fatidico massimo storico, con le quotazioni dello S&P500 che avrebbero guadagnato un ulteriore 60% prima del top; ma, ehi!, ho detto che si tratta di una regoletta grossolana ed approssimativa, in attesa che pervengano parametri più scrupolosi ed oggettivi.
Allo stato attuale, Wall Street è salita in tre anni del 34%. Un terzo della condizione prescritta in partenza.
In altre parole, per essere in una condizione compatibile con lo scoppio di una bolla speculativa, lo S&P500 dovrebbe quotare in questo momento poco meno di 8.000 punti. E senza garanzia di sacrificio immediato dei Tori, e di aggiustamento drammatico dei corsi.
Toccherà tenere in ghiaccio lo champagne del "Ve l'avevo detto": l'apocalisse finanziaria potrebbe tardare ancora un po'. Del resto, se la storia ci insegna qualcosa, è che le bolle sono come le feste: finché la musica suona, meglio sapere quando e come ballare... e soprattutto dove sta l'uscita di sicurezza.