La "sciagura" di un rientro del disavanzo commerciale USA.
Gli Stati Uniti denunciano un passivo mostruoso di bilancia commerciale e di parte corrente rispetto al resto del mondo. Che si tratti di un dollaro sopravvalutato, riflessivo di divise RoW sottovalutato, o di un tessuto industriale inefficiente e alimentato dalla generosità dello Zio Sam, resta da discutersi.
Il fatto è però che il resto del mondo, che vende agli USA più di quanto compri, ottiene per beni e servizi dollari. Il famoso «esorbitante privilegio», come si espresse un politico francese oltre cinquant'anni fa. Oppure, per usare le parole di un segretario al Tesoro USA, «la nostra moneta, il vostro problema».
Questi dollari sono stati riciclati, impiegati da europei, cinesi ed in generale asiatici; per comprare attività finanziarie americane: titoli di Stato, e azioni.
La quota del resto del mondo è andata costantemente lievitando negli ultimi lustri. A ben vedere, il saldo finanziario netto è risultato perfettamente speculare al disavanzo commerciale: più gli USA importano, e più dollari ritornano.
Ragion per cui se Trump volesse spezzare questo regime, lavorando in un modo o nell'altro al rientro del disavanzo corrente, dovrebbe giocoforza accettare minori investimenti finanziari dall'estero: minori acquisti di Treasury che hanno contribuito a mitigarne i rendimenti, minori acquisti di azioni che hanno contenuto il costo del capitale per le aziende USA.
Soprattutto, minore lievitazione della ricchezza finanziaria americana, che ha contribuito non poco a favorire l'espansione dei consumi per il tramite del cosiddetto Effetto Ricchezza (o Effetto Pigou) dopo il fallimento di Lehman del 2008.
Magari questo contribuirebbe a ridurre le sperequazioni nella distribuzione della ricchezza negli Stati Uniti, ed a favorire il riciclaggio dell'eccesso di risparmio che si genera in Europa (e Cina e Giappone) in consumi interni.
Ma ridurrebbe inesorabilmente il tenore di vita complessivo degli americani: vale a dire, il mandato conferito dagli elettori il 5 novembre.
Non ci sarebbe problema, basti saperlo.
Sono sempre più convinto che l'arrivo di Trump alla Casa Bianca sarà una benedizione per l'Europa.