$4 trilioni parcheggiati. Se non ora, torneranno comodi in futuro.

A proposito di risparmio, si commenta con una certa acredine il lento ma costante smantellamento del risparmio in eccesso formatosi negli anni post-pandemici, al pari dello sgretolamento del comune tasso di risparmio.

Tutto vero, ma si trascura l’accumulazione di risorse maturata nei passati quattro anni. Prendiamo i depositi bancari correnti: se non è definibile questo un risparmio in attesa di essere speso o comunque impiegato; si trovi la definizione più appropriata.

Certo notevole è la differenza fra i 4 trilioni dormienti sui conti correnti delle famiglie americane, ed i livelli esigui di riserve a disposizione nel 2007-2008. Un prosciugamento che impose una ferrea austerità.

Certe misure vanno considerate in termini relativi, non assoluti: i depositi bancari sono cresciuti, al pari però dell’economia, per cui sarebbe più ragionevole confrontare le due misure.

Detto fatto: la figura propone la proporzione evocata. Ad evidenza ogni recessione è stata precedute da un prosciugamento relativo del risparmio, che in ogni caso si attesta su livelli relativi infinitamente più contenuti rispetto a quelli correnti.

In altre parole, c’è abbondanza di risparmio, e le famiglie non hanno certo bisogno di rimandare i consumi, nel caso le cose dovessero ad un certo punto deteriorarsi, per ricostituire le riserve.